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TATTI

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Un
paese vuol dire non essere soli
sapere che
nella gente, nelle piante, nella terra
c'è
qualcosa di tuo,
che anche
quando non ci sei resta ad aspettarti.
Cesare Pavese
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Obbiettivi su Tatti 1900-2000
un secolo di fotografie:
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Gli appunti che seguono,
dedicati alla modesta storia di Tatti, non sono, purtroppo,
il frutto di una vera e approfondita ricerca. Questo vuol
dire che sicuramente, negli archivi di Siena, Firenze, Massa
Marittima, Grosseto e perfino Volterra, esistono su Tatti
molti più documenti di quanti qui, sulla scorta dei
vari autori, vengono citati.
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La viabilitità Romana e Medioevale
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Le principali strade costruite per lo più fra il III e II secolo a.c. sono :
1.- L’AURELIA VETUS fra il 259 e 241 a.c. da Roma e Pisa
2.- L’AURELIA NOVA fra il 200 e 144 a.c. da Roma a Luni.
3.- L’AEMILIA SCAURI fra il115 e 109 a.c. da Roma a Luni.
Nel Medioevo Tatti è stato,senza dubbio,al centro di importanti collegamenti nell’alta maremma.I borghi e monasteri si dispongono su direttrici che spesso corrispondono o coincidono con le strade romane, una continuità d’uso di tracciati forse più antichi.In base alle fonti è possibile ricostruire una fitta rete di direttrici che mettevano in comunicazione tutte le zone della maremma lungo la fascia costiera e verso l’interno.
I punti nodali di questa viabilità sono due :
1- Il Waldus regis - Waldo Domini Regi di età longobarda,terra fiscale che costituirà il patrimonio della chiesa di San Regolo in Gualdo eretta nella località oggi chiamata il Frassine in comune di Monterotondo Marittimo.
2 - La zona del il Lupo chiamata nel Medioevo L’Incrociata perché nodo viario molto importante.
La marcata presenza del ducato longobardo di Lucca nella Val di Cornia, con la chiesa di San Regolo in Cornino e i centri di Castiglion Bernardi,Bagnoregio e Paterno, rese necessaria una viabilità sia in senso longitudinale che trasversale,divenuta importante tra il VII e VIII secolo quando il ducato si estese fino a Roselle da dove si poteva giungere a Sovana seguendo più percorsi.Non sappiamo se la via pubblica che collegava San Regolo con Vetulonia insistesse su un tracciato più antichi, di certo,collegava molti dei possedimenti lucchesi,su di essa troviamo, Tricasi,Montebamboli,Marsiliana e quindi la corte di San Frediano di Lacchise,l’attuale lago dell’Accesa da cui ci si immetteva sulla vecchia Aurelia per Vetulonia.
In senso trasversale la strada principale era quella che attraverso Paganico e Rocchette Pannocchieschi,seguendo il torrente Milia,giungeva a Prata e da qui a Tatti raccondandosi,quindi,alla viabilità della parte alta del lago di Prile che quasi lambiva le colline di Roccatederighi e Sassoforte. Da l’Incrociata,nodo viario importantissimo,fin dai tempi dei romani,dove convergevano,in luogo chiamato Salebrone,l’Aurelia Vetus e lAemilia Scauri, partivano diverse strade tra le quali :
la strada ANTIQUA et CARRARIA,che dall’Incrociata seguiva il Bruna dirigendosi verso Tatti e Prata e non è da escludere che si tratti di un percorso romano che faceva collegamento fra la Val di Cornia e la Valle del Bruna.
Quello che emerge con chiarezza,da questa descrizione,è che la viabilità romana e in parte etrusca si è mantenuta sostanzialmente inalterata,Salebrone (attuale il Lupo) è al centro della viabilità tra Vetulonia e Roselle dalla quale nascono diverse assi da li partenti, il tutto viene confermato e,in parte, completato nel medioevo a partire dall’età longobarda. |
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